lunedì 14 maggio 2007

L'isola che non c'è...e invece c'è


"Seconda stella a destra
questo è il cammino,
e poi dritto fino al mattino
poi la strada la trovi da te,
porta all'isola che non c'è.

Forse questo ti sembrerà un strano,
ma la ragione ti ha un po' preso la mano.
Ed ora sei quasi convinto che
non può esistere un'isola che non c'è.

E a pensarci, che pazzia,
è una favola, è solo fantasia
e chi è saggio, chi è maturo lo sa:
non può esistere nella realtà!

Son d'accordo con voi,
non esiste una terra
dove non ci son santi né eroi
e se non ci son ladri,
e se non c'è mai la guerra,
forse è proprio l'isola che non c'è
... che non c'è.

E non è un'invenzione
e neanche un gioco di parole
se ci credi ti basta perché
poi la strada la trovi da te.

Son d'accordo con voi,
niente ladri e gendarmi,
ma che razza di isola è?
Niente odio e violenza,
né soldati, né armi,
forse è proprio l'isola che non c'è
... che non c'è."

E. Bennato

La locandina del celebre film Hook accompagna il testo di questa canzone che pochi ricorderanno, ma non è solo un manifesto di un gran film (uno tra i miei preferiti per una volta non di genere horror) ma anche un capolavoro dell'illustratore Drew Struzan http://www.drewstruzan.com/
il più famoso e grandioso illustratore cinematografico di tutto il mondo.

Drew cominciò la sua carriera come un eroe ignorato da tutti. Gli illustratori sono fondamentali per il successo di una campagna di marketing, ma spesso invisibili. Sono abituati a vedere i loro nomi tagliati fuori dalle tele che diventano poster, dagli annunci pubblicitari e dalle copertine dei libri che creano, benché spesso contribuiscano a formare le immagini guida di una grande campagna. Per ogni Norman Rockwell, ci sono migliaia di artisti anonimi che arrivano a toccarti con il loro lavoro, pur restando nell’oscurità. La carriera di Drew ha avutola stessa via ma non per molto ed il suo lavoro meticoloso ad un certo punto, come per ogni eroe in ogni buona storia, ha preso un’altra strada.

Per lungo tempo è stato un segreto che Hollywood custodiva con cura. Ma nel 1981, quando fu pubblicata la locandina internazionale de I Predatori dell’arca perduta, i veterani dell’industria riconobbero la maestria e annotarono di gran carriera il nome di Drew nelle loro agende. Quando nel 1987 fu dato alle stampe il suo dipinto per il decimo anniversario di Star Wars, i fan di tutto il mondo cominciarono a chiedersi: “E questo chi è?”

Drew Struzan è l’artista che, con la sua capacità di rendere una mescolanza unica di eroismo e umanità nel volto di un personaggio, ha ridefinito la nostra nozione di locandina. Il suo talento nel rendere questa sfumatura indefinibile ne ha fatto l’artista promozionale numero uno di Hollywood degli ultimi trent’anni. Non è un talento da poco. La locandina è il primo punto di contatto con il consumatore, che, anche se non necessariamente provvisto di un occhio allenato, scoprirà subito ogni inganno, ogni alterazione di un volto familiare, ogni sovraccarico di un particolare, ogni eccessiva appariscenza. La responsabilità di un disegnatore è tremenda.


Ma in un suo libro Drew sottolinea: "un pittore dipinge; un artista fa la fame".

Chi troppo si cura di darsi un appellativo che possa risultare altisonante altolocato nel nostro settore eper non sentirsi meno dei grandi dovrebbe tenere a mente di più questo concetto, un artista non dovrebbe perdersi in queste disquisizioni filosofiche-artistiche per nobilitarsi, ma fare quel che sente di dover fare da sempre: dipingere.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

buon giorno ,anzi buona sera va bè ho lasciato gli occhiali a casa e fatico a vedere qualcosa....
carina la canzone di bennato ,specialmente da suonare ^_^ (provare per credere)

e ricorda:

è finchè c'è speranza che c'è metallo

Signora Lucrezia ha detto...

yeah!Amen fratello!
Ma ricorda anche che:

"Per chi non ha fede
non c'è l'immortalità!
E sai che palle tutti insieme per l'eternità!"

;)

Anonimo ha detto...
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
Anonimo ha detto...

credo che sia proprio per quello che non a tutti è dato d'essere seguaci del sacro verbo e di poterlo diffondere con ogni mezzo

Signora Lucrezia ha detto...

gia,si corre sempre un rischio e se non si è disposti, nonostante gli alti ed i bassi, a correrlo, meglio lasciar perdere prima di cominciar qualsiasi impresa,sia essa grande o piccola.