mercoledì 18 giugno 2008

Gli Inganni di Locke Lamora e l'esordio di Scott Lynch


Gli Inganni di Locke Lamora di Scott Lynch;
(The Lies of Locke Lamora, 2006),
Casa editrice Nord; traduzione di A. Martini
Pagine 605; € 19.60


Finalmente ladri e tagliagole che parlano per davvero come tali!
Il linguaggio si colora e sporca, arzigogola e semplifica, affina e smerda a seconda realmente di chi parla.
Il Romanzo d’esordio per Lynch che lasciatevelo dire....inganna il lettore amabilmente e bastardamente proprio come i suoi personaggi!!

26 anni...Scott Lynchquando nel 2006 ha pubbilcato questo suo primo romanzo dalla storia quasi incredibile....
Qualche pagina fu pubblicata su di un blog.
Un editore di passaggio lo nota..... Una proposta di contratto. La pubblicazione. ..
E il successo mondiale!!!!
Impressionante quanto, a volte, una cosa così complessa come pubblicare un romanzo possa rivelarsi facile e immediata. Ancor più impressionante se si pensa che questo romanzo è il primo di una serie di sette volume in fase di stesura.

del libro si dice questo:

«Locke è Piccolo di statura, deboluccio e un po' imbranato con la spada e il combattimento in genreale, ma ha un grande punto di forza: nessuno lo può battere quanto ad astuzia e abilità truffaldina.
E benché sia vero che ruba ai ricchi nessun povero ha mai visto un soldo bucato dei suoi furti. Tutto ciò su cui mette le mani lo tiene per sé e per i Bastardi Galantuomini, la sua banda. A suo modo, Locke è il re di Camorr, una città che sembra nata dall'acqua, ornata di migliaia di ponti e di sontuosi palazzi barocchi e popolata da mercanti, soldati, accattoni e, ovviamente, ladri.

In realtà, Camorr è il dominio di Capa Barsavi, perversa mente criminale, che da qualche tempo è impegnato in una lotta senza quartiere con il Re Grigio, altro personaggio decisamente poco raccomandabile. Impiccione per natura e necessità, Locke si ritrova suo malgrado in mezzo a questo scontro di titani e rischia di lasciarci le penne. Anche perché il suo misterioso passato nasconde un segreto che può mettere in pericolo l'intera nazione camorrana...»
Quello che resta, a parte tutto, è tuttavia la qualità di un romanzo apprezzato da scrittori di grido come George R. R. Martin, tanto per citarne uno, che l’hanno recensito con grande entusiasmo. Un volume che in seguito si è imposto all’attenzione di pubblico e critica (è stato finalista ai più prestigiosi premi nel campo della fantasy), e per il quale già si accenna a un film per la Warner Borss. "


Gli inganni di Locke Lamora è destinato a far scalpore quanto colpisono i suoi personaggi stessi!

Noi lettori abituati a scrittori con editori troppo perbenisti in cui il politicamente correto fa da suepr sentinella....beccatevi questo e poi andatevene pure a ramengo!!! ;)

Io non vi svelerò ovviamente nulla ma fa sobbalzare il cuore questo Lynch e ancor dipiù questo Lamora...trepidazione, entusiasmo, ansia per le sue mirabolanti truffe e sfaccettature infami e buone, bastarde e stronze...

Un Bastardo Gentiluomo, non c'è che dire.

Sulla 4° di copertina questo è il suo "epitaffio o missiva" al lettore (forse meglio definirla però una bella grassa esca su un bell'amo d'argento con la lenza lunga, per tanti bei pesci e squali del fottuto scuro mare di camorr):

"La regola pratica di Locke Lamora era questa:
per una buona truffa occorrevano tre mesi di programmazione, tre settimane di prove, e tre secondi per conquistare o perdere per sempre la fiducia della vittima.
In quell'occasione aveva programmato di trascorrere quei tre secondi facendosi strangolare..."

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