Sfogliavo proprio oggi un manuale di Rolemaster (il base) e mi si è palesato per l'ennesima volta quanto (questo indipendentemente che poi che l'illustrazione risulti bella o efficace a occhi inesperti o semi esperti) per alcuni disegnatori disegnare un "mostro" o una "creatura mostruosa", equivalga sempre più a distorcere e stravolgere la figura umana/animale o creare forme inverosimili.
Questa affermazione di per se potrebbe anche essere valida se non fosse che spesso comunque in questo passaggio di distorsione o "mostruosizzazione" non rispettano più l'anatomia.
Certi muscoli non esistono più improvvisamente (ne ho davanti agli occhi uno in cui su una gamba abbiamo dei muscoli che sull'altra non ci sono, ma questa credo si chiama "esperienza che ancora manca" al disegnatore ed all'art director sopratutto, ma infondo nulla di irrecuperabile in genere...peccato però l'amaro che lasciano in bocca questi disegni mentre sfogli per altri versi un buon libro -errori di traduzione a parte-) oppure in altre in cui certi muscoli per magia si creano poi dove non ci sono ossa a sostenerli!
..a tal proposito mi viene alla mente una considerazione...
Sapete, Boris Vallejio non mi conosce (nulla di strano direte voi a ragion veduta ma abbiate pazienza e proseguite a leggere la frase acidi che non siete altro!;P), ne io ho mai avuto l'onore di conoscrlo, ma con una sola frase , che lessi molti anni fa su un suo libro, mi aprì le porte al reale e migliore approccio che si possa avere in questo lavoro :"perchè ciò che raffigurate possa sembrare realistico, verosimile, accompagnato da quella tipica espressione di stupore che fa apparire quasi reale una creatura fantastica, dovete partire proprio dal reale e plasmarlo affinchè possiate dare vita all'irreale, al fantastico" e per questo e tutto quello che ha portato con se questa apparentemente semplice (forse contorta) frase, gliene sarò sempre grata, anche se lui forse non lo saprà mai.
Ciruelo, che solo qualche anno fa non pensavo mai ne di conoscere, ne tantomeno di divenirne in rapporti di amicizia convention permettendo, qualche anno dopo mi ribadì lo stesso concetto e mi sottolineò come tutto avesse origine da ciò che ci circonda e da ciò che vedono i nostri occhi, che, quasi contemporaneamente dicemmo : "non necessariamente sono la stessa cosa, anzi molto spesso proprio non è così e sta proprio qui la peculiarità di ogni artista!".
Perchè è proprio così, l'immagine di ciò che ci circonda, per noi artisti a volte è come stare sdraiati sul prato e trovare le forme delle nuvole (e come ogni prato che si rispetti ha le sue insidie ed i suoi terreni come dire sdrucciolevoli come i ricodrini dei cani i cui padroni non si portano il sacchetto dietro!!).
In metropolitana davanti al volto di un uomo anziano un pò rugoso ma ancora bello, prestante e muscoloso tu puoi non farci nemmeno caso nella folla io invece ne vengo catturata e ci vedo il volto di un sagggio o di un vecchio celta e cercarco di carpirne i lienamenti fisiognomici di forza per poi riprodurlo quando il soggetto mi occorrerà, per dirne una semplice, semplice.
Oppure come qualche settimana fa quando tra la legna per il camino una radice di un albero si è rivelato un ottimo spunto per ritrarre un ucorno di Tolkien!(più avanti posto le foto della scultura a cui sto lavorando e degli annessi disegni che mi ha ispirato!)
Insomma, come il velo davanti ai nostri occhi (quando lo decide lui) possa all'improvviso schiudersi e allora all'improvviso il nodi di un albero, divenire l'occhio di un Ent, un vicino di posto in metropolitana dai lineamenti spigolosi ma minuti divenire un goblin e quella campanula che dondola per un alito di vento improvviso, il cappello lasciato da un folletto in fuga, non saprò mai spiegarlo, credo..come vediamo il mondo, come facciamo a rielaborare e plasmare quel che vediamo per creare qualcosa che realmente non esiste, ma che è un'idea reale e viva di un autore o nostra, un'idea la cui prima immagine rimarrà sempre intangibile nella mente dell'autore ma che noi cerchiamo di far si che chiunque possa anch'esso scorgerla....credo non saprò mai spiegarlo, ma forse questa è una nuova sfida che sto accingendomi a raccogliere proprio con questo blog.
Forse è proprio per questo motivo che per alcuni disegnatori, disegnare un "mostro" o una "creatura mostruosa", equivale a distorcere e stravolgere la figura umana/animale o creare forme inverosimili dimenticandosi della loro realisticità, perchè per loro quel velo forse non si è ancora schiuso, perchè forse per loro non sono abbastanza reali, palpabili quelle idee..
P.S.
hei, detto questo, (queste perle che sembrano di saggezza ma sono pura esperienza e nulla più), non crediate che ti o ci renda immune/i dall'aver altro da imparare, dal commettere errori o dal non riuscire ad esprimere graficamente un'idea proprio come la si pensa!!!
La sfida più grande è sempre una tra le tante: riuscire a renedere la mano l'estensione della propria mente, delle proprie idee e di quelle altrui!
Alla prossima
Fenice
Questa affermazione di per se potrebbe anche essere valida se non fosse che spesso comunque in questo passaggio di distorsione o "mostruosizzazione" non rispettano più l'anatomia.
Certi muscoli non esistono più improvvisamente (ne ho davanti agli occhi uno in cui su una gamba abbiamo dei muscoli che sull'altra non ci sono, ma questa credo si chiama "esperienza che ancora manca" al disegnatore ed all'art director sopratutto, ma infondo nulla di irrecuperabile in genere...peccato però l'amaro che lasciano in bocca questi disegni mentre sfogli per altri versi un buon libro -errori di traduzione a parte-) oppure in altre in cui certi muscoli per magia si creano poi dove non ci sono ossa a sostenerli!
..a tal proposito mi viene alla mente una considerazione...
Sapete, Boris Vallejio non mi conosce (nulla di strano direte voi a ragion veduta ma abbiate pazienza e proseguite a leggere la frase acidi che non siete altro!;P), ne io ho mai avuto l'onore di conoscrlo, ma con una sola frase , che lessi molti anni fa su un suo libro, mi aprì le porte al reale e migliore approccio che si possa avere in questo lavoro :"perchè ciò che raffigurate possa sembrare realistico, verosimile, accompagnato da quella tipica espressione di stupore che fa apparire quasi reale una creatura fantastica, dovete partire proprio dal reale e plasmarlo affinchè possiate dare vita all'irreale, al fantastico" e per questo e tutto quello che ha portato con se questa apparentemente semplice (forse contorta) frase, gliene sarò sempre grata, anche se lui forse non lo saprà mai.
Ciruelo, che solo qualche anno fa non pensavo mai ne di conoscere, ne tantomeno di divenirne in rapporti di amicizia convention permettendo, qualche anno dopo mi ribadì lo stesso concetto e mi sottolineò come tutto avesse origine da ciò che ci circonda e da ciò che vedono i nostri occhi, che, quasi contemporaneamente dicemmo : "non necessariamente sono la stessa cosa, anzi molto spesso proprio non è così e sta proprio qui la peculiarità di ogni artista!".
Perchè è proprio così, l'immagine di ciò che ci circonda, per noi artisti a volte è come stare sdraiati sul prato e trovare le forme delle nuvole (e come ogni prato che si rispetti ha le sue insidie ed i suoi terreni come dire sdrucciolevoli come i ricodrini dei cani i cui padroni non si portano il sacchetto dietro!!).
In metropolitana davanti al volto di un uomo anziano un pò rugoso ma ancora bello, prestante e muscoloso tu puoi non farci nemmeno caso nella folla io invece ne vengo catturata e ci vedo il volto di un sagggio o di un vecchio celta e cercarco di carpirne i lienamenti fisiognomici di forza per poi riprodurlo quando il soggetto mi occorrerà, per dirne una semplice, semplice.
Oppure come qualche settimana fa quando tra la legna per il camino una radice di un albero si è rivelato un ottimo spunto per ritrarre un ucorno di Tolkien!(più avanti posto le foto della scultura a cui sto lavorando e degli annessi disegni che mi ha ispirato!)
Insomma, come il velo davanti ai nostri occhi (quando lo decide lui) possa all'improvviso schiudersi e allora all'improvviso il nodi di un albero, divenire l'occhio di un Ent, un vicino di posto in metropolitana dai lineamenti spigolosi ma minuti divenire un goblin e quella campanula che dondola per un alito di vento improvviso, il cappello lasciato da un folletto in fuga, non saprò mai spiegarlo, credo..come vediamo il mondo, come facciamo a rielaborare e plasmare quel che vediamo per creare qualcosa che realmente non esiste, ma che è un'idea reale e viva di un autore o nostra, un'idea la cui prima immagine rimarrà sempre intangibile nella mente dell'autore ma che noi cerchiamo di far si che chiunque possa anch'esso scorgerla....credo non saprò mai spiegarlo, ma forse questa è una nuova sfida che sto accingendomi a raccogliere proprio con questo blog.
Forse è proprio per questo motivo che per alcuni disegnatori, disegnare un "mostro" o una "creatura mostruosa", equivale a distorcere e stravolgere la figura umana/animale o creare forme inverosimili dimenticandosi della loro realisticità, perchè per loro quel velo forse non si è ancora schiuso, perchè forse per loro non sono abbastanza reali, palpabili quelle idee..
P.S.
hei, detto questo, (queste perle che sembrano di saggezza ma sono pura esperienza e nulla più), non crediate che ti o ci renda immune/i dall'aver altro da imparare, dal commettere errori o dal non riuscire ad esprimere graficamente un'idea proprio come la si pensa!!!
La sfida più grande è sempre una tra le tante: riuscire a renedere la mano l'estensione della propria mente, delle proprie idee e di quelle altrui!
Alla prossima
Fenice
4 commenti:
Non possiamo nemmeno dire che ci droghiamo: è il nostro organismo che produce sostanze stupefacenti e ci fa tirare fuori queste genialate. ;)
Buona giornata amore! :)
Gama
Già tesoro, proprio così!
E' proprio vero: siamo gente strana, noi! :P
Buona giornata anche a te amore! ;D
e soprattutto odiamo i cercapersone
si e neanche una "rete di salvataggio" come diceva Nick Drake!
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